La Terza Rivoluzione Industriale by Jeremy Rifkin

La Terza Rivoluzione Industriale by Jeremy Rifkin

autore:Jeremy Rifkin [Rifkin, Jeremy]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggio, Economia, NUOVO
ISBN: 9788852021053
editore: A. Mondadori
pubblicato: 2011-10-24T22:00:00+00:00


COGLIERE IL QUADRO GENERALE

Il passo più difficile da fare, per trasformare la Seconda rivoluzione industriale in Terza rivoluzione industriale, è di natura concettuale più che pratica. I promotori e gli attori della Seconda rivoluzione industriale avevano capito subito, almeno a livello intuitivo, che i nuovi mezzi di comunicazione e il regime energetico creavano un unico paradigma economico indivisibile: l'uno non si poteva sviluppare se non in relazione all'altro. Avevano capito, inoltre, che la nuova infrastruttura che sarebbe sorta per effetto di questa convergenza avrebbe radicalmente riconfigurato l'orientamento spaziale e temporale della società, imponendo nuovi modi di organizzazione e gestione delle attività produttive e degli stili di vita.

Alle emergenti compagnie petrolifere, case automobilistiche, società telefoniche, aziende elettriche e imprese edili e immobiliari della Seconda rivoluzione industriale non è servito molto tempo per capire che gli sforzi di ciascuna di loro rafforzavano le opportunità economiche delle altre e che da sole non sarebbero mai riuscite a raggiungere le economie di velocità e di scala che avrebbero loro permesso di sfruttare appieno il proprio potenziale economico. Raffinare petrolio, produrre automobili, costruire strade, installare linee telefoniche ed elettriche, costruire centri residenziali suburbani e istituzionalizzare le pratiche operative moderne non sono entità economiche distinte, ma singole componenti di un'unica, grande intrapresa: la Seconda rivoluzione industriale.

Gli imprenditori lo hanno capito fin dall'inizio e hanno consorziato i reciproci interessi, creando una potente lobby che ha agito sulla politica e sulla pubblica amministrazione negli Stati Uniti, in Europa e, poi, nel resto del mondo, con il fine di promuovere la causa comune. Per quanto sia stata spesso rapace e cinica, dominata dall'interesse proprio e insensibile al benessere generale, questa lobby ha svolto un servizio pubblico che troppo spesso non viene riconosciuto. I lobbisti hanno unito i punti, cioè hanno messo insieme tutte le disparate forze economiche dirigendole verso un nucleo di relazioni che è diventato il modello embrionale di un nuovo organismo economico.

Poi i lobbisti hanno infranto le regole, manipolato e sfruttato nella misura del possibile il potere della pubblica amministrazione per contribuire a far nascere la nuova economia. A loro credito va detto che gli inventori, gli imprenditori e i finanzieri della Seconda rivoluzione industriale avevano capito il sistema che stavano creando prima che la comunità intellettuale riuscisse a descriverlo e classificarlo, o il governo a regolamentarlo in maniera adeguata.

Sebbene noi pensiamo all'imprenditorialità come successo commerciale individuale — nella forma di nuove imprese o di nuove idee — i veri, grandi contributi imprenditoriali sono di natura più sistemica e si hanno quando la comunità delle imprese riesce a intuire come i singoli sforzi individuali si inseriscono in una visione economica più ampia. Quando ciò accade, nascono le nuove ere economiche. Solo più tardi questi nuovi paradigmi economici ricevono un nome e vengono trasformati in una narrazione convincente che cattura l'immaginazione del pubblico, offrendo un quadro di riferimento per una completa mobilitazione della società. Arnold Toynbee, il celebre storico britannico, è stato il primo a rendere popolare il termine «Rivoluzione industriale» in una serie di lezioni tenute alla



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